ART COUNSELING

dell'arte, della bellezza e della felicità

Viaggi interiori

Che Bello!

La bellezza la si può scoprire ovunque, in natura, nelle espressioni culturali, in un accenno d'intesa.

A che cosa serve la bellezza?

E che cosa c'entra questo con me?

L‘immagine e l‘immaginario spesso ricordano le cose che contano davvero.

Ed è così che la bellezza, se riconosciuta come tale, può attivare  risorse personali ancora sconosciute.

Queste energie  riescono, in chi le scopre, a relativizzare le difficoltà, a dare conforto e avvicinare a nuove forme di senso della vita.

La bellezza ambisce, per le emozioni che comunica e per la forza con cui riesce a  travolgerci, a  diventare un prolungamento del corpo consentendo di fare e disfare, di trasformare a piacere il momento che si sta vivendo.

Partecipare alle passeggiate di art counseling

è perciò la decisione di permettere spiazzamento per scoprire i propri limiti e le proprie libertà.

L‘apertura verso l‘arte tende così ad assolvere ad un ruolo fondamentale: può essere d’aiuto ad aumentare l’autoconsapevolezza, a risolvere i dilemmi più comuni, a trovare personali vie di realizzazione.

Cosa ci vedo?

L’ascolto della bellezza mette in grado di intercettare risonanze personali.
L’ascolto rende così l’arte fruibile da chiunque intende aprirsi a lei e trovarci un proprio senso individuale. 

“Che ci vedo?“ non è perciò una domanda sull’opera, ma sull‘osservatore/trice in rapporto all’opera.

E l’art counseling diventa una ricerca attiva di contatto.

Ma l’esperienza trasformativa che ci si aspetta dall’arte non avviene sempre.
La domanda „cosa vedo, sento, percepisco?“ risiede nella curiosità verso la risposta.
È essa stessa il percorso dell‘art counseling.

Come mi sento?

la felicità di essere qui ed ora.

Parto da questa prospettiva per scegliere passeggiate, incontri e luoghi, per invogliare all’osservazione, al tatto, alla percezione dell’arte esposta e nascosta.

Ascolto esigenze diverse e in base a questo cerco di acquisire nuove sensibilità comunicative.

Come guida e counselor ho come obiettivo di illustrare vie per accedere alla bellezza, di togliere barriere per farla accessibile e accogliente,  di rendere plastico ciò che l‘arte potrebbe dire e di creare un momento di meraviglia .

Questo ci aiuta a vivere meglio.

E con le passeggiate di art counseling lo faremo in una situazione di leggerezza e di gioco.

“È in noi che i paesaggi hanno paesaggio. Perciò se li immagino li creo; se li creo esistono; se esistono li vedo […]I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo”(Pessoa)

Vorrei farvi scoprire durante l’incontro con l’arte un seme che vi piacerebbe veder crescere!

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